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    ORMONE ANTI-MÜLLERIANO E FERTILITÀ FEMMINILE

    ORMONE ANTI-MÜLLERIANO E FERTILITÀ FEMMINILE

    A cura del Dr. Vassilis Athanassiou*

    La bassa riserva ovarica, ovvero la presenza limitata di follicoli nelle ovaie, è legata alla minore possibilità di concepire con tentativi naturali. La riserva ovarica viene valutata misurando valori dell’ormone anti-mülleriano (AMH) nel siero. L’AMH è un tipo di proteina prodotta da entrambi i sessi, nelle donne dalle cellule follicolari dei follicoli ovarici.

    È stato dimostrato che i livelli di AMH riflettono accuratamente la riserva ovarica e, indirettamente, quella degli ovociti. I valori normali di AMH variano da 1 a 3 ng/ml. Valori superiori possono indicare la sindrome dell’ovaio policistico.

    La sindrome dell’ovaio policistico è un disturbo ormonale considerato una delle cause più comuni di infertilità nelle donne. I sintomi includono cicli mestruali instabili, acne, pelle grassa, obesità, crescita eccessiva dei capelli, problemi di fertilità e aborti spontanei. Circa il 20% della popolazione femminile è affetta da ovaio policistico, anche se solo il 7% di questa percentuale presenta la forma più grave, la sindrome dell’ovaio policistico.

    Un basso livello ormonale non causa di per sé infertilità. Se una donna che desidera avere figli ha bassi livelli di AMH, le viene chiesto di decidere con con l’assistenza del medico curante come desidera provare. Il metodo più attuabile – prima di decidere di ricorrere alla procedura con donazione di ovociti – è intensificare immediatamente il concepimento con tentativi naturali e poi sottoporsi alla fecondazione in vitro con i propri ovociti crioconservati.

    Il valore di AMH viene misurato nell’ambito di un test di fertilità ed è consigliato alle donne che non hanno concepito dopo un certo periodo di tempo. Questo periodo è di 12 mesi per le donne di età inferiore ai 35 anni e di 6 mesi per le donne di età superiore ai 35 anni. È consigliato anche alle donne, indipendentemente dall’età, che sono in procinto di sottoporsi a un trattamento di procreazione assistita – come indicatore delle probabilità di successo – nonché a pazienti affette da tumore o con un’anamnesi di di un intervento chirurgico alle ovaie o all’endometrio, purché siano interessate a conoscere la propria capacità riproduttiva.

    Il valore di AMH viene misurato con un test di laboratorio che può essere eseguito in qualsiasi fase del ciclo mestruale, è semplice, accessibile e non è influenzato da alcun farmaco. È considerato un valido strumento diagnostico per l’esperto di fertilità.

    *Vassilis Athanassiou, MD PhD, è ostetrico-ginecologo, endocrinologo della riproduttiva e infertilità, cofondatore e direttore scientifico dei IVF Athens Center